Il Centro Culturale è punto di riferimento e di partecipazione dove i cittadini di tutte le età possano incontrarsi, aggregarsi, condividere interessi, scambiare le proprie idee liberamente. Gli spazi del Centro culturale ospitano la biblioteca e gruppi del territorio attivi in ambito culturale. Propone attività culturali e sociali, conferenze, laboratori per bambini, mostre d’arte, incontri vari (conversazione in lingua, fotografia, pittura ecc.).
Il Centro Polivalente si qualifica come luogo aperto alla realtà sociale, struttura capace di aggregare, cantiere di elaborazione e di sperimentazione di nuove formule di promozione sociale.
Il Centro polivalente è luogo di coinvolgimento e condivisione fra le diverse realtà presenti sul territorio, ha la funzione di promuovere iniziative ed attività di aggregazione sociale, di crescita culturale, ricreativa, sportiva e di formazione e costituisce la base operativa sia per interventi realizzati dal Comune che punto di riferimento per Enti ed Associazioni. Ospita a seconda dei periodi dell’anno attività di festa ed incontro, sportive e di animazione, teatrali e musicali.
La chiesetta del Santissimo Crocefisso (1667) in Largo Donatori, di proprietà comunale, è adibita a sede del Centro di aggregazione giovanile.
La chiesa della Sacra Famiglia, in stile gotico, in adiacenza alla Chiesa Parrocchiale, risale ai primi anni del 900.
La chiesa attuale è sorta nel 1792, ma le fonti citano l’edificio sacro a partire dal 1304. La data 1743 incisa sul portale si riferisce forse all’anno in cui la nuova chiesa viene benedetta da vescovo di Bergamo, mentre la bussola novecentesca recupera un progetto del 1849. Restaurata con intonazioni neoclassiche nel corso dell’Ottocento e riconsacrata nel 1888, nel Novecento una schiera di artisti bergamaschi provvedono a realizzare stucchi, affreschi, vetrate e i marmi del pavimenti, scelti tra botticino, occhialino e aurora onciata. La grande pala absidale con il martirio della santa patrona è opera settecentesca di Francesco Polazzo, la tela di San Carlo e la statua di San Luigi sono dei ticinesi Vincenzo Angelo Orelli e Alessandro Sanz, mentre altri dipinti secenteschi sono conservati in sagrestia. L’organo è della ditta Giacomo Locatelli che lo realizza nel 1871, restaurato una prima volta nel 1935 ed una seconda nel 1966.
La chiesetta di S. Martino è un piccolo gioiello romanico. Recentemente restaurata è affrescata con un trittico del 1400 di notevole imponenza, raffigurante al centro la Madonna miracolosa sul trono con il Bambino che sorregge l’usignolo, ai lati due Santi: Martino e Giovanni Battista. Sul manto della Madonna vi è una scritta in latino di cinque righe che ricorda il passaggio da Brusaporto nell’anno 1527 di seimila Lanzichenecchi avviati alla presa di Roma (famoso sacco di Roma).
Museo della civiltà contadina bergamasca, di proprietà privata, sistemato in alcuni locali della Vecchia Filanda, è una collezione nata grazie alla passione del Comm. Maffeis. Il museo raccoglie documenti e testimonianze della vita di un tempo nella pianura bergamasca. Vero e proprio tempio della tradizione popolare in cui vengono custoditi i segreti dei mestieri e dell’artigianato locale, gli oggetti domestici di uso quotidiano, gli attrezzi indispensabili per il faticoso lavoro nei campi, nei vigneti e nei boschi e, soprattutto, antichi macchinari per la tessitura, attività artigianali tipiche nella provincia di Bergamo fin dalle epoche più remote.
Il castello è stato eretto forse dalla famiglia guelfa dei Rivola nel corso del Trecento, possidenti di molte proprietà nell’area, e viene pesantemente incendiato nel 1380 per ordine dei Visconti di Milano, signori a Bergamo dal 1331 e di fede ghibellina. Nel XVI secolo la collina su cui sorge è di proprietà della nobile Tassi sposata con un Albani. Alcune ipotesi sostengono avesse una cinta esterna ai piedi dell’altura, che costituiva la zona di prima difesa, e un recinto poligonale costruito da grossi blocchi di pietra arenaria locale, che ha recentemente rivelato un corridoio di accesso, che portava ad un pozzo molto profondo. Sull’area del castello a ridosso del colle è stato realizzato dall’amministrazione comunale un parco pubblico.
Villa Belvedere di incerta datazione, presumibilmente coeva del castello, con torre merlata romanica, che funge anche da torre passeraia. Attualmente è residenza privata.