L’abbazia benedettina, dedicata a San Paolo Apostolo, fu fondata nel 1089 ai piedi del colle d’Argon. Dapprima cluniacense, l’abbazia divenne in seguito cassinese e fu infine soppressa nel 1797, per volere di Napoleone Bonaparte. Il monastero appare oggi nella sua veste rinascimentale: armonia e rigore geometrico scandiscono gli spazi. I principali ambienti monastici si affacciano su due chiostri – Minore e Maggiore – dove la luce si riverbera nelle colonne e nei pavimenti realizzati in marmo bianco e rosa di Zandobbio. All’interno l’antico refettorio sorprende per la vivace policromia degli affreschi seicenteschi che decorano la volta, opera dell’artista veronese Giovan Battista Lorenzetti
La biblioteca civica riporta in vita un’architettura d’inizio Novecento, a lungo abbandonata. In origine l’edificio ospitava l’asilo parrocchiale, costruito accanto all’antica filanda per accogliere i bambini delle donne impiegate ai telai della manifattura. Di questo passato rimane traccia negli affreschi che un tempo ornavano le pareti della cappella e che oggi accolgono i lettori all’ingresso della sala principale, suscitando in alcuni di loro ricordi d’infanzia. All’esterno una colonna commemorativa in marmo bianco ricorda l’epidemia di Colera del 1855.
L’antica chiesa di San Giuseppe era parte del complesso architettonico di Villa Salvioni. Oggi è l’unico edificio sopravvissuto all’incendio che distrusse la casa padronale decine di anni fa. La facciata, dal disegno semplice e rigoroso, cela un’aula inaspettatamente ampia: sul fondo si trova l’altare, mentre a lato fu ricavata una piccola sagrestia. All’interno la luce si riverbera sui tenui colori che ancora caratterizzano le pareti, la volta e gli elementi decorativi, in un’atmosfera densa di suggestioni.
San Lorenzo è una piccola chiesa campestre edificata nell’XI secolo tra l’abitato di San Paolo d’Argon e Montello. L’edificio si caratterizza per le semplici pareti costruite in pietra locale e la solida volta in mattoni su cui poggia una copertura in coppi. L’architettura austera ed essenziale è ingentilita, all’interno, dagli affreschi settecenteschi che ornano l’abside. I colori brillanti e la composizione aggraziata esaltano le figure dei santi, tra i quali spicca San Lorenzo in Gloria.
La chiesa, dedicata alla conversione di San Paolo Apostolo, è una raffinata architettura barocca, costruita tra il 1685 e il 1735 sulle fondamenta della precedente chiesa romanica. La sua storia è indissolubilmente legata a quella del vicino monastero, dalle origini fino alla soppressione napoleonica nel 1797. La monumentale facciata in marmo bianco domina il sagrato dal caratteristico sviluppo longitudinale: un invito ad entrare e percorrere l’imponente navata unica, adorna di sculture, affreschi e dipinti realizzati dai maggiori artisti italiani del XVII e XVIII secolo
San Pietro delle Passere è una piccola chiesa edificata nell’XI secolo lungo l’antica via che collegava Bergamo con la Val Cavallina e la Val Camonica. Possiede la semplicità architettonica e costruttiva tipica delle chiese campestri: un’aula di piccole dimensioni e un’abside, entrambe coperte da un tetto in coppi e legno. Le piccole finestre illuminano il suggestivo spazio interno rivelando la presenza di affreschi cinquecenteschi, offuscati dal trascorrere del tempo ma ancora capaci di emozionare.
Sant’Antonio è una piccola chiesa costruita negli anni ‘30 del Novecento in stile neogotico, come ex voto dei coniugi Prometti. L’architettura, nella sua semplicità, interpreta gli stilemi del gotico lombardo secondo il gusto popolare dell’epoca. L’edificio si caratterizza per la presenza di archi a sesto acuto, decorazioni in cotto, un rosone in facciata e il campanile in mattoni, elemento distintivo nel paesaggio di pianura d’inizio secolo.
Il municipio ha sede nell’antica filanda di San Paolo d’Argon: un’architettura industriale d’inizio Novecento dalle forme essenziali, ancora oggi riconoscibile nel ritmo regolare delle grandi finestre e nell’originaria ciminiera che si erge lungo il fianco dell’edificio. La filanda era espressione moderna di un’antica tradizione tessile che caratterizzava il paesaggio e la vita della comunità locale. Le piantagioni di gelso si estendevano su tutto il territorio e permettevano l’allevamento del baco da seta, mentre gli abitanti del paese alternavano l’attività in fabbrica al lavoro nei campi.
Il santuario di Santa Maria si erge in cima al colle d’Argon, dove un tempo sorgeva un antico tempio pagano. La chiesa e gli edifici adiacenti erano una dipendenza del monastero benedettino fondato ai piedi del colle: l’eremo in cui i monaci potevano ritirarsi e pregare. L’architettura, piccola ma articolata, è il risultato di una storia lunga secoli. Gli ampliamenti cinquecenteschi convivono con l’originaria struttura medioevale. All’interno, gli affreschi seicenteschi di Pietro Baschenis si alternano a decorazioni murali e pitture di varie epoche.