Una terra ricca di storia, cultura e sapori a due passi da Bergamo
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Referente: Terre del Vescovado
Indirzzo: Bergamo, BG, Italia
Telefono: 035 654783
Sito web: www.terredelvescovado.it
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Terre del VescovadoReferente
59 KmLunghezza
15 oreDurata
livelli T ed EDifficoltà
- mQuota min
540 mQuota max
-Fondo
-Dislivello
1.050Dislivello di salita
-Ciclabilità

Le Terre del Vescovado

Cammino del Vescovado - VERSIONE ESTESA

Il Cammino del Vescovado è un itinerario che consente di raggiungere il Lago d’Iseo partendo da Bergamo e attraversando tutta la fascia collinare che si alza dalla pianura fra la città e il lago. Sono proprio i borghi di queste colline, le “Terre del Vescovado”, a dare il nome al percorso: in questi luoghi infatti solevano soggiornare per villeggiatura e raccoglimento i Vescovi di Bergamo.

È un cammino laico, per così dire, tuttavia non può prescindere dai luoghi di culto che lambisce: dalle chiesette in cima a colli panoramici ai santuari che ricordano eventi miracolosi alle parrocchiali che custodiscono opere d’arte.

Tre giorni sono sufficienti ad attraversare questo affascinante tratto di Lombardia collinare, meno noto della regione insubrica che si stende fra i più blasonati laghi della Lombardia occidentale; ma si tenga conto che la sola visita di Bergamo, anche senza esplorarne i musei e le cospicue gallerie d’arte, esige mezza giornata; e anche il lago d’Iseo, che raggiungeremo a Sarnico, merita una sosta prolungata. Il Cammino del Vescovado tocca o lambisce in 3 punti le stazioncine ferroviarie sulla linea Bergamo-Brescia.

Gli autori: Michele Pellegrini, ideatore del Cammino e autore del testo. Salvatore Linguanti, coordinatore del progetto, autore delle fotografie lungo il Cammino e delle schede sulla ricettività, la ristorazione e l’enogastronomia.


VISUALIZZA LE TAPPE DEL CAMMINO DEL VESCOVADO- VERSIONE ESTESA

PRIMA TAPPA (raccordo): da Bergamo a Scanzorosciate
SECONDA TAPPA: da Scanzorosciate a Bagnatica
TERZA TAPPA: da Bagnatica a Sarnico
I DATI DELL’INTERO PERCORSO

Comuni interessati: Bergamo; Gorle; Ranica; Alzano Lombardo; Villa di Serio; Scanzorosciate, Torre de’ Roveri, Albano S. Alessandro, Brusaporto, Bagnatica, Costa di Mezzate, Montello, Gorlago, Carobbio degli Angeli, Chiuduno, Grumello del Monte, Castelli Calepio, Gandosso, Credaro, Sarnico.

Lunghezza complessiva km 59
Dislivello complessivo in salita m 1.050
Tempo di percorrenza complessivo h 15 (escluse soste e visite)
Quota massima m 540

Difficoltà: l’intero Cammino del Vescovado rientra nei livelli convenzionalmente definiti T (Turistico: strade asfaltate, strade bianche, carrarecce, mulattiere, sentieri facili) ed E (Escursionistico: sentieri, mai difficili ma talvolta ripidi e un po’ faticosi).
Va tenuto presente che in alcuni tratti non vi è acqua lungo l’itinerario, anche se i numerosi centri abitati che si incontrano, e quindi negozi e bar, possono supplire questa circostanza. Fuori da Bergamo poche le fontanelle pubbliche durante il percorso (qui comunque tutte segnalate).

Periodo consigliato: trattandosi di un itinerario fra l’alta pianura e i primissimi rilievi prealpini di carattere collinare, ogni stagione ne consente il cammino, e ogni stagione offre opportunità̀ paesaggistiche interessanti.

Attrezzatura consigliata: pedule da escursionismo, anche basse. I bastoncini possono risultare utili, soprattutto se si hanno zaini pesanti. Per il resto non serve nulla di particolarmente tecnico: le condizioni climatiche sono sostanzialmente simili a quelle cittadine, salvo che per una migliore ventilazione e temperature di qualche grado più miti in inverno e più gradevoli in estate.

Il tracciato: se ne dà la descrizione in senso Ovest-Est, perché́ la partenza di fronte alla Città Alta di Bergamo e l’arrivo sulla riva del lago d’Iseo sono momenti emozionanti; ma nulla vieta di percorrerlo in senso inverso. È interamente segnalato con tabelle direzionali, rettangolari lungo i 32 chilometri fra Scanzorosciate e Chiuduno, e con adesivi rotondi nei restanti tratti; comunque il nome e il logo del Cammino del Vescovado sono sempre ben riconoscibili.

Motivi di interesse
La Città Alta di Bergamo (prevalentemente medievale) è uno dei centri storici più omogenei, vasti e meglio conservati d’Italia. Alta sui colli e circondata dalle Mura venete (patrimonio dell’Unesco) ha un cuore – Piazza Vecchia – che è un impareggiabile salotto di pietra. Nella Città Bassa, con i suoi borghi storici che circondano il centro piacentiniano, troviamo la galleria dell’Accademia Carrara, un’importante raccolta di pittura italiana ed europea fra il XIV e il XIX secolo; oltre a numerose chiese che ospitano alcune fra le più importanti opere del Lotto.

Entrando nel territorio collinare dei Comuni delle Terre del Vescovado, attraversiamo un paesaggio agricolo e forte vocazione vitivinicola che si manifesta con caratteri di pregio obiettivamente indiscutibili nelle colline di Scanzorosciate e Torre de’ Roveri, sui versanti meridionali del Monte Tomenone. Dal punto di vista architettonico l’antico borgo medievale di Costa di Mezzate è la testimonianza più rimarchevole, un gioiellino. Infine, giunti sulle rive del fiume Oglio laddove è appena uscito dal lago d’Iseo, l’acqua, del fiume prima e del lago poi, diventa protagonista, con i colori e i riflessi della vegetazione e delle alte montagne intorno.

Per quanto riguarda il paesaggio naturale o, meglio, rinaturalizzato, gli episodi più significativi li troveremo sui versanti Nord della Valle di Albano e del Monte Tomenone, nei boschi alle pendici orientali e settentrionali del Monte Santo Stefano e nella lunga discesa dal Monte della Croce.
Infine, ma non per ultimo, l’offerta enogastronomica di agriturismi, cantine, ristoranti e l’eccellenza e singolarità di alcuni prodotti, su tutti il Moscato di Scanzo.

Il paesaggio e l’ambiente
Si tratta di colline e vallecole, per non dire dei tratti di pianura, dove l’intervento antropico di modificazione e sfruttamento dell’ambiente pervade ogni luogo; qui però, spesso, è stato proprio tale intervento a determinare il peculiare aspetto dei versanti esposti a mezzogiorno: filari di vite e terrazzamenti che evidenziano la dolce morfologia collinare. Castelli, ville, cascine, contribuiscono a caratterizzare un ambiente dove si conservano lembi di un felice connubio fra attività umana e natura più frequenti che altrove, nella Lombardia della collina e dell’alta pianura.

La vocazione vitivinicola e l’olivicoltura
Quasi tutti i Comuni il cui territorio è attraversato dal Cammino del Vescovado sono zone di produzione del vino “Valcalepio D.O.C.”, e dei vini “D.O.C. Terre del Colleoni” e “Bergamasca I.G.T.”; fra questi ultimi rientra lo Schiava, per la soddisfazione di un segmento di mercato, quello dei rosati, che vede un crescendo di estimatori. Nel solo Comune di Scanzorosciate si produce invece il prezioso Moscato di Scanzo, un antico vitigno a bacca rossa autoctono di queste colline, una tra le più piccole D.O.C.G. d’Italia, riconosciuta nel 2009.

A ulteriore testimonianza della peculiare mitezza del clima vi è la produzione di olio d’oliva: la Provincia di Bergamo è, in Lombardia, la seconda per superficie colturale e quantità̀ prodotta. Nel Comune di Scanzorosciate ha sede dal 2005, presso l’azienda Il Castelletto, il primo frantoio bergamasco per l’olio d’oliva. Anche gli oliveti sono perciò entrati a far parte del paesaggio vegetale di questi luoghi contribuendo a caratterizzarne l’aspetto blandamente termofilo.
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