Chi arriva per la prima volta a Gorlago, dopo aver superato una serie di strade, di incroci, di nuovi insediamenti residenziali e industriali, quello che si trova davanti è un paese antico, ricco di storia e affascinante per l’ambiente.
Da subito dà l’impressione di essersi adagiato sulla riva destra del fiume Cherio, a 233 metri sul livello del mare, a 13 km da Bergamo, nel punto dove si trova la Valle Cavallina e quasi inizia la Valle Calepio a conferma della convinzione di aver trovato il posto giusto, il massimo equilibrio tra la pianura, dove la comunità si è insediata, e la collina, fonte, nel passato, di lavoro e sussistenza.
La curata geometria degli edifici, l’uso della pietra nelle costruzioni ci riporta alle origini, forse romane, forse celtiche, sicuramente antiche.
Gorlago ha oggi una superficie di 5,56 kmq in parte collinare e in parte pianeggiante; confina a nord con Trescore e Zandobbio, ad est con Carobbio degli Angeli e Zandobbio dai quali è separato dal torrente Malmera e dal fiume Cherio, a sud con Bolgare e Montello, ad ovest con San Paolo d’Argon.
Il territorio è suddiviso in tre zone:
la parte abitata, compreso il centro storico, che occupa un terzo dell’intero territorio; la zona pianeggiante, posta a sud del paese, con l’area industriale da un lato e quella agricola dall’altro con serre, prati coltivi e allevamenti intensivi di bestiame; la zona collinare, che occupa il restante terzo del territorio, con boschi, prati seminativi, vigneti.