Posti in posizione strategica sulla cima del colle “degli Angeli”, per controllare lo sbocco della Val Cavallina nella pianura bergamasca e l’area compresa tra i fiumi Serio e Cherio, denotano un’origine antica, in quanto la villa odierna risulta inserita in un castello-recinto, che ha rivelato cospicui resti medioevali. Il complesso è stato proprietà della famiglia Lanfranchi fino al XIV secolo, poi viene adibito a convento, destinazione che si evidenzia perfettamente nell’organizzazione del corpo di fabbrica e degli ambienti interni distribuiti intorno al chiostro, che presenta eleganti elementi rinascimentali. Il portico a valle viene aggiunto forse tra Cinque e Seicento e affaccia su un giardino all’italiana. Degli interni gli ambienti più interessanti sono la cappelletta minore, deliziosamente decorata con gusto tardobarocco, e la chiesa che è stata interamente affrescata dal quadraturista bergamasco Bernardo Brignoli e dal milanese Federico Ferrario.
La nuova chiesa parrocchiale di Cicola fu realizzata secondo il progetto del 1963, redatto dall’ing. Giulio Mazzocchi, che realizzò un edificio ispirato a pure forme moderne su un impianto iconografico a croce stellata.
L’attuale chiesetta (1924-1925) venne eretta in ricordo di un evento miracoloso avvenuto nel 1701 e commemorato ancora oggi, il 17 ottobre di ogni anno. La chiesa è ricca di ex voto.
E’ l’antica chiesa di Cicola, conservata perché considerata un gioiello e perché ricca di storia: ha due altari. A fianco della chiesa vi è un campanile con un concerto di cinque campane.
L’attuale chiesa della seconda metà del XVIII secolo sorge sui resti delle precedenti: la più antica degli inizi del ‘300 e la successiva dei primi decenni del ‘500.
Gli affreschi quattro-cinquecenteschi che affiorano nei locali attigui la chiesa testimoniano la sua antica origine, rispetto alla posa della prima pietra dell’attuale edificio che risale al 1591, poi riedificato nella seconda metà del Settecento su progetto di Giovan Battista Caniana. La facciata è imponente: presenta tre ordini sovrapposti, timpano curvilineo, zoccolatura e portale trabeato in pietra di Zandobbio con statue novecentesche. All’interno è notevole l’altare maggiore sei-settecentesco in marmi policromi intarsiati di bottega fantoniana e i numerosi dipinti di scuola italiana, collocati tra l’aula e la sagrestia, realizzati a partire dall’inizio del Seicento e fino alla prima metà del Novecento. Negli anni Cinquanta del Novecento viene attuato un generale restauro interno ed esterno e si aggiunge anche la vetrata istoriata su cartone di Trento Longaretti. L’organo risale al 1808. Nella parte posteriore della chiesa parrocchiale di S. Stefano, vi è una graziosa cappella dedicata alla Madonna di Lourdes, costruita nel 1890.
Nella soppressa chiesa di S. Maria degli Angeli, un tempo proprietà dei Padri Carmelitani, posta all’interno del complesso del Castello degli Angeli, oggi è stato ricavato un salone, superbamente restaurato, utilizzato per feste e banchetti nuziali. All’interno del castello esiste ancora un piccolo oratorio ricavato dalla sacrestia della ex chiesa.
La cisterna è di origine romana databile tra la tarda età repubblicana e il IV secolo. Struttura in muratura con muri perimetrali in pietrame e calcestruzzo. (Informazioni http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/BG120-00058/?view=luoghi&offset=2&hid=565.842&sort=sort_int) Ph Morandini, Lucia 2012
Posto a fianco della Chiesa parrocchiale di San Pancrazio, venne costruito nella seconda metà del XVIII secolo (~1780), in ricordo del preesistente, abbattuto nel 1751, con l’inizio dei lavori per la nuova chiesa. Venne utilizzato come cimitero fino ai primi anni del XIX secolo.
Esempio significativo dell’architettura settecentesca bergamasca (G. B. Caniana), fu fatta erigere dalla ricca famiglia Riccardi tra il il 1740 e il 1750 ed utilizzata come residenza estiva. Estintasi la famiglia, la villa diventò proprietà del vescovo di Bergamo. All’inizio del ‘900 divenne collegio femminile delle suore Orsoline, poi scuola per l’Infanzia e infine, divenuta proprietà del Comune, fu in parte adibita a scuola media. Oggi è inutilizzata e in evidente stato di abbandono.
Esempio significativo dell’architettura settecentesca bergamasca (G. B. Caniana), fu fatta erigere dalla ricca famiglia Riccardi tra il il 1740 e il 1750 ed utilizzata come residenza estiva. Estintasi la famiglia, la villa diventò proprietà del vescovo di Bergamo. All’inizio del ‘900 divenne collegio femminile delle suore Orsoline, poi scuola per l’Infanzia e infine, divenuta proprietà del Comune, fu in parte adibita a scuola media. Oggi è inutilizzata e in evidente stato di abbandono.
La costruzione dell’Oratorio venne iniziata nei primi decenni del XVIII secolo da un cardinale bergamasco e venne completata intorno al 1800 dalla famiglia Testa. La villa comprende sale decorate con affreschi e stucchi, oltre che un grande parco.
Il palazzo risale al XVI secolo e conserva al suo interno affreschi di Lucano d’Imola.