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50°ANNIVERSARIO di fondazione del Monastero Maria Immacolata a Montello

martedì 29 ottobre 2019

Un monastero:  un intreccio di storia, arte, religione e vita per la comunità di Montello


Il 3 novembre alle ore 15.00 mons. Francesco Beschi celebrerà i festeggiamenti per il cinquantesimo anno dalla fondazione del Monastero Maria Immacolata a Montello. Da 50 anni nella nostra comunità sono presenti le suore di clausura che durante le loro giornate di lavoro e preghiera si ricordano anche di noi.
 La loro storia e quella del monastero dove oggi abitano, comincia nel 1650 quando il movimento francescano del  Terzo Ordine Regolare (T.O.R.), detto “Ordine dei penitenti”, stabilisce una delle sue sedi  in una frazione di Zogno (Bergamo) dalla quale prendono ispirazione per una vita monastica tre religiose: Giovanna, Barbara e Cecilia Della Chiesa, che decidono di formare una piccola comunità a Romacolo (Zogno).
“La forma di vita dei fratelli e delle sorelle del Terzo Ordine Regolare di san Francesco è questa: osservare il santo vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, in povertà e in castità”
(Regola e vita TOR, 1)


 Lo stile di vita francescano diventa un modello così rispettato e ritenuto adatto a tutti, che le sorelle iniziano ad educare ragazze come in un Collegio. Tante sono le giovani che frequentano quella scuola di vita, che il convento si sposta a  Grumello de’ Zanchi ( Zogno), tutt’ora designato come luogo appartenuto alla giovane Congregazione sotto il titolo di S. Maria Immacolata. Dopo quasi cent’anni di avvenimenti storici, Suor Veridiana, dei nobili Mozzi-Amorlotti di Bergamo, il 2 febbraio 1731 trasferisce la comunità nel nuovo monastero di S. Maria in Zogno (ex Convento dei Serviti). Il 15 agosto 1734 le sorelle chiedono  di osservare la “stretta clausura di diritto vescovile” che nel 1740 ottengono da mons.Antonio Redetti, vescovo di Bergamo.
“ Dietro l’esempio del divino Maestro che contempla sul monte o si apparta in solitudine o si ritira nel deserto, noi “sorelle della penitenza” scegliamo di partecipare intensamente al mistero pasquale raccogliendoci “corporalmente rinchiuse” nella quiete del chiostro per meglio concentrarci in Dio, sempre più libere dalle possibili distrazioni creaturali e desiderose di trovare un “luogo deserto” per pregare in profonda comunione di fraternità, fatte umile voce di tutto l’universo”           (Costituzioni 62)
 Con l’aumentare delle vocazioni e su suggerimento di mons.Clemente Gaddi, vescovo di Bergamo, si pensa all’apertura di un nuovo monastero con l’aiuto di don Mario Frosio, parroco di S. Paolo in Bergamo. L’1 novembre 1969, dopo la celebrazione presieduta da mons. Gaddi nella parrocchia di Montello, viene affidata loro, con il benestare della Santa Sede, Villa Baizini, abitazione ottocentesca dell’omonimo commendatore e ritirata nel 1952 dal complesso industriale Rumi. Il 9 luglio 1969 iniziano i lavori di modernizzazione degli ambienti ormai disabitati da oltre 15 anni. La Villa viene resa un Monastero con gli adattamenti necessari alle nuove esigenze del luogo, senza modificarne però i caratteri artistici che contribuiscono a rendere  il Paese vecchio di Montello ancora cosi caratteristico e affascinante.
Il Monastero è luminoso grazie all’ampio ampio e fresco atrio sul quale emergono gli splendidi archi e le colonne quadrate che sostengono l’imponente loggiato. Sulla cornice frontale si possono ammirare quattro statue che rappresentano le stagioni e, al centro, il medaglione dello stemma della famiglia. Al suo interno trionfano splendide decorazioni che introducono ad un grande parco esterno, luogo di meditazione e preghiera, chiuso da una cancellata con pilastri barocchi. Vengono ricavate le sala del capitolo, le celle, la portineria, il parlatorio e le diverse sale da lavoro.
Nel 1971 al Monastero viene donata dalla parrocchia la chiesa seicentesca dedicata alla Visitazione della Beata Vergine Maria, restata per molti anni parrocchiale di Montello. Il complesso di edifici viene completato nello stesso anno con l’acquisto dell’ex casa parrocchiale, incuneata nella proprietà del monastero, risolvendo così il problema della mancanza di spazio per varie attività. Per il venticinquesimo anniversario (1994) viene aggiunta al monastero e alla chiesa anche “Casa dei Ritiri” dove ora c’è la possibilità per gruppi e singoli di ritirarsi in preghiera, sentendosi più vicini alle suore che da 50 anni vivono e pregano anche per la comunità di Montello.

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