Il castello Camozzi Vertova è situato a breve distanza da Castelvecchio, sulle pendici sud orientali del colle di San Giovanni e a monte dell’antico ricetto medioevale, di cui ne ingloba le fondazioni: queste sono pertinenti ad una casa torre duecentesca o addirittura ad una fortificazione precedente. Le ristrutturazioni del XVI e XVII secolo sull’impianto duecentesco lo hanno trasformato in residenza signorile, dotata di logge, portici e di uno spettacolare giardino all’italiana: le piante ornamentali, dalla tipica potatura a forme geometriche sono disposte in modo simmetrico a formare deliziose composizioni. Pregevoli le decorazioni interne con fregi quattrocenteschi, architetture ed elementi prospettici rinascimentali e barocchi e soggetti mitologici. La cappella privata dedicata a San Girolamo sorge fuori le mura del fortilizio.
Un luogo ormai simbolo di Costa di Mezzate: situata vicino al confine con Bagnatica, giace ai piedi del colle san Geminiano - su cui svetta l’ antica torre del Castrum de Mezzate - e del Castello Camozzi Vertova , facilmente raggiungibile sia a piedi dal borgo storico di Costa di Mezzate che in macchina. Per chi arriva in auto, troverà un ampio spazio intorno alla cascina adibito ad area di parcheggio. Dal 1986 al 1987, la Cascina fu ristrutturata a spese dell’associazione Il Paese Vecchio in festa, con lo scopo di farla diventare la propria sede e ospitare manifestazioni culturali e popolari. Le feste e le attività che si svolgono presso la Cascina sono organizzate dell’associazione de Il Paese Vecchio in festa e dalle altre associazioni del territorio, con il coordinamento della prima. L’estate è la stagione in cui la cascina prende vita con il calendario delle feste in Cascina , durante le quali è possibile gustare tipici piatti locali a prezzi contenuti. Il cui ricavato viene utilizzato per finanziare le attività delle varie associazioni, tra cui beneficenza. Durante l’anno, inoltre, la Cascina apre al pubblico ogni primo weekend del mese, con l’ Agrimercato nella mattinata del sabato e il mercatino dell’antiquariato nella giornata di domenica.
Cascina Mezzate è un antico caseggiato, con bel cortile interno, risalente al XV secolo, contiguo alla trecentesca Torre degli Zoppi e situato vicino alla riva del torrente Zerra, usato come fonte d’acqua, in passato per abbeverare il bestiame, ora per l’irrigazione delle coltivazioni agricole. In questo caseggiato risiedevano le famiglie mezzadre dei conti di Costa di Mezzate. Come in tutte le cascine di quel tempo, al piano terra c’erano le stalle e grandi stanze adibite a cucine, mentre al piano superiore le stanze da letto dei contadini, i fienili e i granai. Nella seconda metà del Novecento, con il progressivo abbandono dell’agricoltura, la cascina perse la sua funzione originaria e si spopolò. I contadini, infatti, la abbandonarono per trasferirsi in nuove abitazioni con maggiori comodità. La cascina iniziò una nuova vita a partire dal 1986, quando fu acquistata dall’amministrazione comunale e ristrutturata per diventare un importante centro sociale per il paese: un luogo di ritrovo e socializzazione per anziani e pensionati, con annessi degli alloggi per la terza età e i soggetti fragili della comunità. La cascina mantiene ancora oggi questa sua funzione e alcuni in momenti dell’anno l’ampio spazio del suo cortile viene utilizzato per ospitare importanti eventi e manifestazioni. Recapiti: associazione anziani e pensionati
Parrocchiale già dal 1304 secondo i documenti, sorge nel 1510 grazie ai conti Vertova e viene consacrata nel 1528. Subisce un primo restauro nel 1838 ed un ampliamento nel 1878. Tra il 1908 e il 1962 è stata rinnovata la facciata e la tinteggiatura generale, oltre alle decorazioni, alle dorature e agli affreschi nelle medaglie della volta. Particolarmente belli gli altari intarsiati alla maniera dei Manni di Gazzaniga di origine ticinese e arricchiti con medaglie della bottega settecentesca dei Fantoni, il cui intervento si rileva anche nella statua del Cristo deposto dalla croce. I dipinti sono di Enea Salmeggia e di Luigi Trecourt. L’organo è un Bossi restaurato e accresciuto nel 1875 e rivisto nel 1966. Ai conti Vertova spetta anche l’erezione del campanile nel 1690 e la dotazione dell’orologio cinque anni dopo.
Questo palazzo che si trova in posizione adiacente ma sottostante al castello, fu in origine la “Casa torre degli Zoppi”, nobile famiglia inviata dal Comune di Bergamo con la valenza nobiliare dei valvassini, che la edificarono nel XIII – XIV secolo, ampliata nel XVI tanto da essere poi definita “Pavione”. Questa struttura fu edificata nel XVIII secolo e subì notevoli variazioni nel corso del tempo fino alla situazione attuale che rispecchia un gusto tipicamente settecentesco.
Il palazzo ha una pianta a forma di poligono irregolare con un piccolo cortile interno posto a una quota corrispondente al primo piano. L’edificio è suddiviso in due aree distinte: la prima destinata all’uso nobiliare da cui si accede dall’ingresso principale e la seconda in prevalenza di servizio con ingresso a nord-est. L’ala padronale si sviluppa su tre piani serviti da due scale. Il salone principale è a pianta rettangolare ed è completamente affrescato da raffigurazioni di elementi architettonici che creano effetti prospettici. Sono inoltre rappresentati, tra le architetture, elementi raffigurativi quali statue, vasi e motivi floreali.
In origine, la Torre degli Zoppi era una struttura difensiva che apparteneva al complesso fortificato denominato “Rasetto”, di proprietà della nobile famiglia bergamasca degli Zoppi. Il nome "Rasetto" deriva dalla parola “ricetto”, che indicava un luogo di accoglienza e rifugio. Il Rasetto infatti serviva proprio per accogliere la popolazione locale, in buona parte contadina, nei momenti di attacco dall’esterno. Si può ipotizzare che all’origine il Rasetto fosse un luogo difeso da palizzate in legno e da un fossato. A partire dal XIII secolo iniziarono i lavori di costruzione del borgo e in quel processo il Rasetto fu rinforzato da mura in pietra e la torre andò a costituire un angolo difensivo all'interno di questa cinta muraria. Nel corso dei secoli, il Rasetto e la Torre hanno cambiato la loro funzione e da strutture difensive si sono trasformate progressivamente in luoghi abitati dalla popolazione locale e così è stato fini agli anni Sessanta del Novecento. Oggi il cortile del Rasetto è osservabile da via Rasetto, da cui si può anche osservare uno scorcio molto suggestivo del Castello Camozzi Vertova . La torre è visibile solo in esterno e accessibile solo al piano terra, dove ha sede la birreria Einmass .
L’antica Torre che svetta sulla cima del Colle San Geminiano è ciò che meglio si è conservato dell’antico Castello (o “Castrum”) dei Conti Ghisalbertini De Martinengo, che lo acquistarono nel 1045, divenendo i signori di Mezzate. All’origine la torre era inserita in una struttura fortificata molto più complessa, racchiusa in un recinto di mura difensive, dentro il quale c’erano altri edifici, tra cui una chiesa dedicata a San Geminiano (oggi non più esistente) e un pozzo, di cui si conservano ancora i resti. Questo castello, come le molte altre fortificazioni della zona, aveva una funzione di difesa della pianura, godendo di un’ottima visuale dalla cima del colle. I conti de Martinengo godettero di una posizione di potere per molto tempo dal momento dell’acquisto del Castrum, ma le lotte tra famiglie che si svolsero nel XIII secolo fecero cadere i conti in rovina, perdendo la loro influenza sul territorio. Si affermarono così altre famiglie: i Vertova, proprietari del Castello Camozzi Vertova di Costa di Mezzate, i Capitani di Scalve e gli Zoppi, che possedevano il “Pavione” (attuale Palazzo Gout ) il "Rasetto” con la Torre degli Zoppi .